lunedì 17 agosto 2015

Downshifting: lavorare meno e godersi la vita




Breve storia di un movimento molto attuale. Più dieci regole per cominciare a vivere meglio

Letteralmente significa “muoversi verso il basso”, più colloquialmente c’è chi lo traduce come “scalare le marce, rallentare”. Come spesso accade, però, per i neologismi in lingua inglese, la traduzione in italiano è inevitabilmente approssimativa. Ecco perché anche da noi è entrato nel linguaggio comune così com’è nella lingua dei sudditi di Sua Maestà, cioè downshifting.

Downshifting: cosa vuol dire?

Che significa? Molte cose in una. Significa ad esempio prendersela con calma, lentamente, non affannarsi, in primo luogo per le questioni di lavoro, i soldi, la carriera. Il contrario dello yuppismo anni ’80. Significa fare meno ma anche fare meglio, con più passione e più senso e in modo più semplice (magari rinunciando all’ultimo modello di smartphone che invece di semplificarci la vita ce la complica con aggiornamenti continui, rischi di attacchi di nuovi virus, moltiplicazione di funzioni che nessuno utilizzerà mai), a prescindere da quello che si fa. Significa avere più tempo per sé, la propria famiglia, gli amici, gli hobby, perché no anche per le vacanze, a patto ovviamente che non siano troppo costose. Perché il downshifting, moda, fenomeno culturale o qualsiasi altra cosa sia o stia diventando, predica una riduzione un po’ in tutti quegli aspetti che in una normale esistenza di una persona occidentale, o comunque vivente in un’economia industrializzata (anche in Cina, erò, se ne accorgeranno presto), provocano stress, ansia, perdita di contatto con le cose che hanno più senso nella vita. E, alla fine, rischiano di far perdere il senso e il gusto di vivere.

Che il downshifting cominci a diffondersi in maniera pervasiva fra le maglie della società, anche se lenta (non potrebbe essere altrimenti…), è dimostrato pure da piccole cose come il fatto che abbia conquistato una voce sull’enciclopedia libera diWikipedia. Anche nella versione in italiano, dove viene liberamente tradotto con “semplicità volontaria”.

Breve storia del downshifting

Difficile porre un inizio preciso alla diffusione del downshifting, come per tutte quelle tendenze che da fenomeno di nicchia diventano diffuse fra ampie fasce di popolazione, conosciute, praticate. Lo si data, in genere, intorno alla prima metà degli anni ’90, quando comincia ad essere chiaro a molti, soprattutto professionisti affermati e manager in carriera o aspiranti tali, che vivere per produrre, per guadagnare e poi consumare (secondo lo schema “lavoro, produco, guadagno, pago, pretendo, consumo”), non è che apra poi le porte a tutta questa felicità.

Quanto alla paternità del neologismo, pare sia da attribuire ad uno studio del Trends Research Institute di New York, risalente a metà anni ‘90, che con questa espressione intendeva individuare le persone che scelgono uno stile di vita meno faticoso, meno gratificante in termini economici ma molto, molto più gratificante dal punto di vista della qualità della vita personale. Anni dopo, il neologismo trovò spazio nel New Oxford Dictionary.

Con l’avvicinarsi degli anni 2000 arrivarono le prime interpretazioni sociologiche del downshifting e i primi volumi che lo affrontavano in maniera strutturata. Fra gli scritti più celebri, per chi volesse approfondire con una lettura magari durante le feste di Natale, si possono citare quelli della sociologa statunitense Juliet Schore(docente di sociologia al Boston College). Fondamentale è anche il testoDownshifting: come lavorare meno e godersi di più la vita, scritto da John Drake, pubblicato dall’ex-fondatore e poi a.d. di una società di consulenza sulle risorse umane di grande successo, John Drake.




Ma anche in italiano si contano ormai, col passare degli anni, numerosi volumi che variamente declinano l’arte di fare downshifting, i cui adepti vengono conseguentemente indicati come “downshifter”. Uno dei più famosi è senz’altro Simone Perotti, anch’egli manager di successo che ha deciso di mollare tutto e abbandonare la città tentacolare (Milano) per ritagliarsi una vita più a misura d’uomo in un ambiente non molto distante geograficamente ma culturalmente (le Cinque Terre, in Liguria), come racconta nel volume Adesso basta. Lasciare il lavoro e cambiare vita.

Downshifting e decrescita (felice)

Se tutti facessimo downshifting, che cosa succederebbe? Nessuno può dirlo, ovviamente. E nonostante questa filosofia di vita stia facendo proseliti (secondo Datamonitor nel 2007 c’erano nel mondo circa 16 milioni di lavoratori pronti a “downshiftare”, oggi con ogni probabilità sono molti di più), la larghissima maggioranza di noi o è ancora attratta fatalmente dall’equazione lavoro di più = guadagno di più, oppure non riesce a uscire dal meccanismo della vita-as-usual anche se sente che gli ingranaggi lo stanno pian piano stritolando.

Va detto però che a livello macroeconomico il downshifting evidenzia profonde interconnessioni con la filosofia “slow”, che è poi quella del movimento slow food ma anche, più recentemente, del movimento slow money, altrimenti detto dei capitali pazienti, che rigetta il modello dell’investimento a breve, brevissimo termine e preferisce gettare lo sguardo e l’aspettativa di un ritorno economico su orizzonti di lungo periodo.

In particolare, il downshifting sembra avere una spontanea ed evidente affinità con gli economisti che, contro la teoria della crescita-produzione-consumo infiniti, teorizzano il modello della decrescita (felice) e hanno il loro maggiore esponente nell’economista e filosofo francese Serge Latouche, professore emerito di Scienze economiche all'Università di Parigi XI. Con tutte le conseguenze che si possono immaginare sul consumo di energia, la produzione di rifiuti, la congestione dei trasporti e così via.

Le dieci regole d’oro del downshifting

Ma se voglio fare downshifting, se questa filosofia di vita m’ispira ma fatico a tradurla in concreto, da dove posso partire? Per iniziare, si può prendere spunto dal “decalogo” stilato da una delle guru internazionalmente riconosciute del downshifting, ovverosia Tracey Smith, che qualche anno fa si è inventata in Gran Bretagna la settimana del downshifting, diventata ormai un appuntamento di risonanza internazionale.  Ecco, dunque, quali sono le regole del buon downshifter. Che strizzano anche l’occhio al green e ad uno stile di vita sostenibile. Come dire che tutto si tiene, alla fine.

1) Fai un esame del tuo budget di tempo e del tuo budget finanziario.

2) Taglia una carta di credito (in senso letterale!) come gesto simbolico e liberatorio.

3) Dona qualche oggetto, giocattoli, vestiario ad un ente caritatevole, così sperimenti un comportamento di natura gratuita.

4) Fai un elenco dei tuoi acquisti settimanali e tagliane almeno 3 (non essenziali).

5) Pianta qualcosa in giardino, coltivalo, innaffialo e poi mangialo, per imparare che non tutto il cibo si deve acquistare.

6) Cucina un pranzo utilizzando ingredienti di stagione, locali e preferibilmente organici.

7) Goditi la grandissima gioia di allevare qualche gallina (non in batteria).

8) Realizza con le tue mani qualche biglietto o cartoncino per le prossime feste in calendario.

9) Stasera (non domani, stasera!) spegni la televisione, accendi la radio e fai qualche gioco in famiglia o una bella chiacchierata.

10) Programma una mezza giornata lontana dal lavoro da trascorrere con qualcuno a cui vuoi bene.


Andrea Di Turi





di Andrea Di Turi                    







venerdì 27 marzo 2015

Whatsapp si può telefonare: tra due settimane chiamate vocali anche per chi ha l'iPhone







Tra poche settimane sarà possibile effettuare chiamate vocali con Whatsapp anche sul sistema operativo iOS di Apple. Brian Acton, il cofondatore della chat fa il suo annuncio all'F8, la conferenza di Facebook tenutasi ieri ed oggi a San Francisco per gli sviluppatori. Inoltre, ha espresso la sua intenzione di non voler aprire WhatsApp agli sviluppatori come invece ha fatto Messenger, l'altra chat di proprietà di Facebook.
"Entro un paio di settimane" sarà attivata la nuova funzionalità Voice Call su tutti gli iPhone, con le stesse modalità di Android, ha confermato Acton, come riporta il Venture Beat. Spiega che nell'ultimo anno il team si era concentrato sulle chiamate Voip per Android, dove ora funzionano con un meccanismo a inviti e la stessa attenzione è stata posta per la piattaforma iOS.
Inoltre, da uno studio pubblicato sull' Economist emerge che il numero dei messaggi inviati tramite Whatsapp è ormai nettamente superiore rispetto a quelli trasmessi per sms tradizionali. Vengono inviati in tutto il mondo ogni giorno circa 30 miliardi di messaggi con l'applicazione di messaggistica.
Però, nessuno potrà accedere a Whatsapp mediante applicazioni di terze parti, perché Brian Acton ha confermato di non voler aprire il servizio di messaggistica agli sviluppatori per evitare che gli utenti vengano sommersi da messaggi indesiderati.
Da quando Facebook ha acquistato l'app dei messaggi WhatsApp per 19 miliardi di dollari in contanti e azioni è diventata sempre più popolare, la cui vera forza è la sua posizione dominante in Europa e India.
Con queste novità annunciate dal cofondatore della chat, la platea di WhatsApp pare dunque destinata a crescere.
Fonte: huffingtonpost.it




sabato 6 dicembre 2014

‘La sostanza cancerogena più significativa mai rilevata’




La sostanza cancerogena più significativa mai rilevata
Ci sarebbe una sostanza cancerogena che più di altre provocherebbe i tumori ed è una proteina presente principalmente nel latte di mucca, la caseina: “All’inizio pensavo che i prodotti caseari fossero l’alimento per eccellenza. In famiglia abbiamo sempre bevuto tanto latte per generazioni e invece ho appreso che la proteina principale del latte attiva il cancro. Abbiamo provato le proteine della soia, del grano, anche al 20%, e non attivavano il cancro. Due proteine vegetali, considerate di bassa qualità, non attivavano il cancro, che invece era attivato da una proteina animale, cosiddetta di alta qualità. Le proteine vegetali, anche se somministrate ad alto dosaggio non attivavano il cancro, ecco la differenza: l’effetto delle proteine animali è indesiderato. Quello delle proteine vegetali è l’opposto. La caseina è il più significativo agente cancerogeno ai identificato,“, ha spiegato il nutrizionista T. Colin Campbell.









Caseina, sostanza cancerogena più significativa mai rilevata. La provocazione di T. Colin Campbell
Campbell ha continuato dicendo che la sua “è una frase provocatoria”. Il medico ha anche detto: “Potete immaginare la reazione dell’industria casearia. Dire che la proteina del latte, generalmente è considerata la parte più importante, può favorire il cancro è un’idea molto provocatoria. Sono stato contattato molte volte a riguardo. Più tardi abbiamo appreso che la caseina attiva un cosiddetto ormone. Si tratta di un agente di crescita simile all’insulina, un ormone della crescita. Somministrando la caseina o altre proteine animali si attiva quell’ormone o altri ormoni. Attivare l’ormone significa stimolare la crescita delle cellule, comprese le cellule del cancro“.
T. Colin Campbell è autore del The China Study, un libro che riporta i risultati del Progetto Cina, prendendo in esame “la relazione tra cibo e malattie cardiovascolari, cancro e diabete e la possibilità di ridurre il rischio di sviluppare queste patologie o arrestare e invertire un loro sviluppo in corso attraverso l’alimentazione“. Secondo Campbell uno dei fattori principali dell’aumento del colesterolo nel sangue è l’assunzione delle proteine animali e “i risultati del Progetto Cina indicano che più è bassa la percentuale di cibi animali consumati, maggiori sono i vantaggi per la salute“.
Non tutti sono d’accordo con T. Colin Campbell (il servizio delle Iene sul suo studio aveva suscitato aspre polemiche), per cui riportiamo le dichiarazioni di Andrea Ghiselli dell’Inran in merito al China Study: “È lo studio di un ricercatore – spiega Ghiselli – e va contro tantissimi altri studi condotti nel mondo. È uno contro tutti, un pazzo che va contromano in autostrada. Il consumo di latte – che secondo il China Study sarebbe responsabile dell’insorgenza di tumori per colpa della caseina – è invece ufficialmente riconosciuto come un fattore protettivo verso le più importanti malattie cardiovascolari, il diabete, l’ipertensione e molti tipi di tumore“.
Il dottor Franco Berrino dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, invece, afferma che gli studi sul latte sono ‘molto confusi’: “Due anni fa c’è stata una grande pubblicazione sulla principale rivista di pediatria Pediatrics, che fa revisione della letteratura sui bambini, che mostra che non c’è nessuna prova che il latte faccia bene alle ossa dei bambini. Il latte fa bene ai bambini per farli crescere“, ha detto.

Caseina, sostanza cancerogena più significativa mai rilevata. Latte: i risultati di uno studio svedese
Secondo un nuovo studio bere molto latte potrebbe essere dannoso per la nostra salute. In passato le ricerche hanno dimostrato che il calcio contenuto nel latte rinforza le ossa e aiuta a prevenire l’osteoporosi. I presunti benefici che il latte porterebbe alle ossa hanno indotto le autorità competenti a raccomandare questo alimento come parte di una dieta sana. Ma un nuovo studio ha rilevato che berne in grandi quantità non protegge uomini e donne da fratture alle ossa e, anzi, è stato associato ad un maggior rischio di morte nel lungo periodo. Karl Michaelsson, autore dello studio e professore all’Università svedese di Uppsala, ha detto che i risultati della ricerca, per quanto gli riguarda, sono bastati a fargli smettere di bere latte. È anche vero, però, che lo studio deve essere considerato con cautela.

Fonti: Wired; Wikipedia La Fucina



venerdì 26 ottobre 2012

QR BARCODE SCANNER


Questa piccola applicazione sta diventando una delle piu scaricate dal web, sia in versione Android che in verisione per Iphone, è semplicissima da usare, basta accenderla e scannerizza il simbolino!  Ormai sono molte le aziende che stanno mettendo il simbolino che ti rimanda alla home page del sito oppure a foto, applicazioni.. etc.... senza dover digitare nomi ne indirizzi! Provatelo anche voi!
 Qui viene spiegato chiaramente: Fonte Youtube



mercoledì 5 settembre 2012

Viber una app utile, per chiamate voce e non solo...

Per me Viber è una app utile, e una delle più pratiche per chiamare tra utenti che la usano, va su quasi tutti i sistemi per smartphone, Ios, Android, Blackberry..... etc, io lo consiglio soprattutto quando siamo sotto copertura WIFI, perchè col 3G non è brillante, si ha una caduta di qualità notevole, col caratteristico effetto metallico e la voce si sente a momenti a tratti..... Oltre ad avere un audio eccellente, possiamo messaggiare, inviare file foto video.... e da non molto tempo abilitato anche per  chat di gruppo come Whatsapp. Alcune compagnie telefoniche hanno disabilitato la possibilità di scaricare questa applicazione per paura di perdere introiti derivati dalle normale chiamate. facile da utilizzare, basta inserire il vostro numero di cel. confermando e digitando il codicello a 4 cifre ricevuto tramite sms. Dopodichè l'app importerà in automatico la rubrica del tuo smartphone e verificherà i numeri salvati nel database di Viber e quindi appariranno come per magia tutti i tuoi contati che la usano!. 



lunedì 27 agosto 2012

Whatsapp! Inviare messaggi, video, immagini




Bene! Incominciamo con una applicazione sia per Iphone che per Android, Symbian, etc...... si chiama Whatsapp, si tratta di un messenger, puoi inviare messaggi, video, immagini, solo agli utenti che hanno installato questa applicazione, e ovviamente con connessione internet, a costo zero! Io personalmente la adoro, in effetti appena ho messo internet sul mio smartphone, è stata una delle mie prime app! Con sorpresa ed in un attimo sono comparsi tantissimi tra i miei contatti che già usavano questa app, è stata una bella trovata!
               Una delle funzioni carine è quella del double check, cioè puoi controllare se l'altra persona ha visualizzato il messaggio inviato! Di solito quando invii un messaggio, vedi all'inizio del testo la freccina verde singola, e una volta che viene visualizzata diventano 2 freccine verdi!

                Inoltre puoi creare un gruppo aggiungendo tra i tuoi contatti chi vuoi che riceva i tuoi messaggi, diventando proprio una stanza di chat!

Vi lascio un video divertente!




Per scaricarlo: